Qualche scorcio di qualcuna delle spettacolari tapas che mi sono mangiato.
Sono piattini molto sostanziosi che si accompagnano sempre con birra, vino o altri alcolici. L’Andalusia che ho esplorato bene è ovviamente la patria della tapas.
Anche quelle nelle zone turistiche erano buone, ma uscendo dal centro si toccavano livelli altissimi per prezzo e qualità. Semplicemente guardavo dove c’erano capannelli di gente fuori dai bar e mi intrufolavo.
In primo piano il salmorejo “una zuppa fredda spagnola, tipica della zona di Cordova in Andalusia, a base di pomodoro, aglio, pezzi di pane duro, olio extravergine di oliva, aceto, sale il tutto frullato con un frullatore ad immersione. La sua consistenza è quella di un purè o di una salsa; il piatto si serve con l’aggiunta in cima di spicchi di uovo sodo, pezzetti di jamón serrano (prosciutto crudo stagionato) ed un filo di olio d’oliva.”
fonte wikipedia
Ho mangiato anche ottimo pesce, sia crudo (gamberi, gamberetti, cannolicchi) sia cotto (pesce spada e calamari).
La carne ovviamente trionfava in salsicce di tutti i tipi e prosciutto delizioso.
Ed ovviamente tortillas di patate che sfidavano le leggi della fisica…
“La mossa Kansas City è quando guardano a destra e tu vai a sinistra“. (citazione dal film Slevin).
E’ bello come l’inconscio comunichi in modi strani. Il dialogo mi è venuto in mente da solo a distanza di anni dalla volta in cui ho visto il film.
Ero a Siviglia in un paradiso enogastronomico. L’ostello era una spettacolo ed il clima mite.
Avevo varie possibilità davanti a me:
- cominciare una lunga cavalcata verso i Paesi Baschi.
- dirigermi verso Cadice per qualche altro giorno di relax
- stravolgere i piani e prendere un traghetto per andare in Marocco
Alla fine però ho fatto una passeggiata per il centro città ed ho preso coscienza del mio stato. Ho ascoltato i segnali che avevo intorno e tornato in ostello ho preso il primo volo per tornare in Italia.
Dopo aver viaggiato in lungo ed in largo per il mondo so che se il prossimo passo verso l’ignoto di una nuova meta non ti emoziona allora vuole dire che è il momento di tornare verso casa. Nessuna delusione. Come mi ha insegnato la mia insegnante di yoga ho preso consapevolezza del mio stato senza giudicare e mi sono regolato di conseguenza.
Al solito la vita è fatta di piccoli segnali e andando all’aeroporto ho incrociato “Avenida Kansas City” (link su google map)..
Ho scovato questi pericolosi ed attempati spaciattori di figurine di calciatori in un angoletto in una domenica a Valencia..
Continua a leggere Post a comment (0)Qualche foto da Cordoba che ho visitato per un paio di giorni.
Una bella moschea, un ponte romano ed una città vecchia da esplorare.
Il mio primo viaggio da solo è stato in direzione della Spagna una quindicina di anni fa per raggiungere una ragazza conosciuta d’estate.
Tappa del viaggio fu Siviglia per alcuni torridi giorni d’estate. Tra le altre cose mi ricordo una bella passeggiata ai luoghi dell’esposizione universale che si era tenuta nel 1992.
In realtà era tutto in stato di abbandono. Quindi fu un buco dell’acqua.
Nelle mie passeggiate a Sivigliia ci sono subito ripassato a memoria dei vecchi tempi. La zona è ancora come la ricordo, ma ci stanno lavorando per rivalutare e riconvertire tutta la zona.
Ci sono però dei graffiti che sono delle opere d’arte
Nella cattedrale di Siviglia in un angoletto c’è una postazione di docenti indignati spagnoli.
Sono una piccola rappresentanza di circa duemila insegnanti che mantiene un presidio permanente per protestare contro la loro situazione precaria.
Un presidio permanente dentro una chiesa con tanto di sacchi a pelo. Chissà se a San Pietro sarebbe permesso…
E’ stano, ma qui in Spagna non hanno le mezze misure.
Lungo il tragitto del treno da Valencia a Granada c’erano solo mandarini ed arance, ma con solo mandarini ed arance intendo decine e decine di chilometri in cui non si vedeva altro.
Al contrario da Granada andando verso Cordoba e poi verso Siviglia c’erano solo uliveti. Anche qui senza soluzione di continuità.
Specialmente nel caso degli uliveti era impressionante. Si vedeva come pesantemente aveva operato la mano dell’uomo. File e file di ulivi tutti alla stessa distanza.
Una sorta di matrix vegetale. Terrificante. E se per caso qualcuno volesse un pomodoro dove dovrebbe andare a cercarlo ? In Marocco ?