Siamo agli sgoccioli. Manca ancora poco per festeggiare, ma oramai ci siamo.
Tra pochi giorni sarà 1 anno che uso la bicicletta per andare in ufficio ogni mattina. Ad essere precisi uso la bici per andare alla stazione e poi prendo il treno.
In pratica il mio viaggio quotidiano prevede:
- 10 km (5 km in salita all’andata, 5 km in discesa al ritorno) per andare alla stazione del treno di Acilia
- 25 minuti di treno fino a Piramide
- 15-20 minuti di metro fino alla stazione Policlinico
E’ stato comunque un grande passo dettato dall’esigenza ed anche dalla voglia di fare qualcosa di diverso. Innanzitutto in casa abbiamo una macchina sola e toglierla alla mia compagna o peggio farla alzare per portarmi al treno ogni mattina sembrava una follia. E’ andata bene per le prime settimane di ritorno in ufficio, ma poi era poco sostenibile.
Anche perché è uno spreco inutile di benzina. Stiamo andando verso un mondo in cui certi comfort diventeranno un lusso conviene abituarsi a fare piccole rinunce.
Con il senno di poi è stata comunque una delle migliori scelte fatte nel 2010.
I primi tempi ero costretto arrivato in ufficio a farmi quasi una doccia ed a cambiarmi. Non sapevo ancora come gestire la fatica ed il tratto finale in salita. La gente poi è quello che è. Nessun rispetto per gli altri e quindi devo stare sempre attento sulla strada.
Ma ci sono anche tanti lati positivi.
Questa attività fisica continua e quotidiana è un ottimo deterrente alla sedentarietà del lavoro. Giorno dopo giorno ho allenato il mio corpo. Il fare poi tutti i giorni lo stesso percorso mi ha portato ad analizzare meglio la risposta dei miei muscoli e la stanchezza che naturalmente veniva. E’ stato quasi come una pratica di asana yoga di coordinamento respiro movimento .
Sono libero dalla macchina nel mio vivere quotidiano e non inquino. La posso prendere quando per uscire la sera, ma è una mia scelta. Non devo più litigare per il parcheggio e non innervosirmi nelle lunghe code del ritorno. Anzi con la bicicletta impiego spesso molto meno tempo rispetto alla macchina.
Sono soddisfatto perché sono riuscito a far diventare qualcosa che non ritenevo possibile il mio quotidiano. Quella salita un anno fa era veramente dura ed invece giorno dopo giorno sono riuscito a scalarla. Basta pazienza e sacrificio.
Allo stesso tempo mando un messaggio agli altri. Quale miglior dimostrazione per gli altri che vedermi passare tutte le mattine ed ascoltare la storia di qualcuno che è riuscito a cambiare in meglio le sue abitudini ?
P.s.
Ho provato una volta anche a fare il percorso completo fino al mio ufficio in bicicletta. Sono circa 25 km ed alla fine ci ho messo circa 1 ora e 15 minuti, qualcosina in più rispetto all’utilizzo dei mezzi.
Il problema però è la strada. La Cristoforo Colombo è oggettivamente troppo pericolosa e ci sono dei tratti dove il rischio è eccessivo.
Una notte folle a Delhi.
Il mio primo giorno tra la calca di una città che ti avvolge e non ti lascia respirare.
Mi ricordo ancora la sensazione pungente ed intensa che mi ha assalito mentre in un taxi andavo verso la città.
La sera sono stato catturato dal delirio di musica, odori e gente in continuo movimento.
Sono passato da una celebrazione religiosa fino ad i festeggiamenti per un matrimonio. Un lungo corteo accompagnato da luminarie portate a spalla.
Da semplice fotografo in disparte sono sono diventato attrazione della serata.
Il matrimonio indiano è una questione seria e lunga. Eventi e tradizioni da rispettare che durano giorni e giorni.
Io ho partecipato a quello che si chiama Baarat: l’arrivo di uno sposo a cavallo(con ombrello e scimitarra) accompagnato da famiglia e amici festanti e viene poi accolto dalla famiglia della sposa fino al Mandapa, il luogo dove verrà celebrato il matrimonio.
In questa occasione poi era un evento particolare poiché si celebravano nello stesso momento i due matrimoni di due fratelli. Quindi doppia festa.
La gente piena di stracci accorreva dai vicoli bui per partecipare.
Ed io appollaiato su un montarozzo facevo foto e video a questa scintillante processione. Alla fine un altro dei fratelli (famiglia numerosa) mi ha invitato ad unirmi a loro. Da spettatore sono diventato attore di questa rappresentazione. Balli con il corteo in strada. Processioni di donne in coda al corteo.
Alla fine sono stato portato in una specie di garage dove si svolgevano i festeggiamenti per questo matrimonio.
Mi hanno presentato parenti, amici, cugini. Probabilmente la presenza di uno straniero ha dato lustro ad una cerimonia tra persone di basso ceto sociale.
Aihme non ho mangiato/bevuto nulla. Era la mia prima sera in India ed ancora dovevo adattarmi alle condizioni igieniche ed onestamente ero anche un po’ preoccupato di ritrovare poi la strada dell’albergo in mezzo a vie buie e mal frequentate. Il terzo fratello continuava infatti a dirmi “non ti allontanare” – “se qualcuno ti crea problemi chiamami”.
Culmine della serata è stata la mia passeggiata insieme ad uno degli sposi ripreso da una telecamera. In pratica si cammina lentamente senza parlare uno di fianco all’altro. Io volevo ringraziare per l’invito, ma il cameramen è stato categorico. Non girare la faccia verso lo sposo, non parlare allo sposo, cammina lentamente e basta.
Alla fine dopo tante presentazioni e strette di mano ho ripreso la strada buia verso l’albergo.
Qualche dettaglio in più sul matrimonio indiano sul sito guidaindia
In generale mi sono mosso il più possibile lungo i percorsi ciclabili suggeriti, al 90% strada asfaltata ad eccezione del tratto Borensberg – Norrkoping lungo il canale di Motala.
In molti casi però ho viaggiato su statali abbastanza sgombre di traffico.
I tratti peggiori sono stati:
-> Fluda – Falkoping nella parte iniziale ho trovato una strada molto trafficata e rumorosa
-> Sodertaje – Stockholm(Norsborg) avvicinandomi alla città ho trovato molta confusione ed automobilisti un po’ più spericolati
Ho pianificato il percorso e studiato le mappe sfruttando:
- http://www.mymap.se/ ho trovato tutta le documentazione delle varie regioni/città
- http://www.mapmyride.com/ studiando i percorsi anche fatti da altri (mi è servito per scartare la pericolosissima strada Goteborg – Boras)
- ho chiesto materiale via email ad i vari centri informazioni delle città dove pensavo di fermarmi (Goteborg, Motala, Norrkoping etc..). Mi hanno puntualmente spedito mappe ed altro gratuitamente ed in meno di una settimana
Le tappe effettuate durante il mio viaggio sono state:
-> Goteborg airport – Fluda
-> Fluda – Falkoping
-> Falkoping – Hjo
-> Hjo – Motala
-> Motala – Borensberg
-> Borensberg – Norrkoping
-> Norrkoping – Linkoping
-> Linkoping – Nykoping
-> Nyjoping – Jarna
-> Jarna – Sodertaje
-> Sodertaje – Stockholm (Norsborg)
Ecco una mappa approssimativa con Google Maps.
View Viaggio Svezia in a larger map
Maggiori dettagli e mappe più precise si possono invece trovare su Mapmyride:
Ho diviso per comodità in due parti il percorso.
Hastholmen -> Stockholm (Norsborg)
Non ho fatto il giro del lago di Vattern sul lato occidentale poiché mi erano arrivate indicazioni un po’ negative sulla strada, trafficata per i canoni svedesi. La grande dritta è che si può prendere il traghetto ed attraversare comodamente il lago da Hjo ad Hastholmen. Basta contattare l’ufficio del turismo di Hjo (tourism@hjo.se) e faranno loro la prenotazione per voi.
P.s.
Nella foto in alto un particolare di un incrocio ricco di indicazioni stradali per percorsi ciclabili
Per la serie nostalgia ecco qualche foto del 2006 ad Hong Kong.
Come già accennato nel post “I limiti del pensiero in 2D…ovvero come cercare un ristorante a Hong Kong” ho passato le mie giornate cercando cibo tra bettole e vicoli scoprendo solo dopo che al livello della strada la qualità era molto bassa. I buoni ristoranti erano tutti in alto….
Premetto che non sono un preparatore atletico e non ho risultati sportivi passati degni di nota. Posso però raccontare come mi sono preparato per un viaggio di circa 800km in bicicletta, di come l’ho affrontato e di qualche trucco che ho imparato lungo la strada.
Innanzitutto come anche detto da viaggiatori molto esperti prima di me, non vi preoccupate per la forma quella verrà giorno dopo giorno.
Penso che sia quasi inutile mettersi a fare giri da 150km prima di partire. Le condizioni che troverete saranno sicuramente diverse ed anche le vostre motivazioni cambieranno.
Dovrete ovviamente fare un po’ di pratica. Io cerco di andare a lavorare in bicicletta tutti i giorni, ma Per prepararmi poi al viaggio ho fatto alcuni giri veloci insieme ad alcuni appassionati di bici da corsa. Io cercavo di stargli dietro con la mia mountain bike e con circa dieci chili di peso nelle sacche. La sfida era ovviamente impari, ma mi è servita per capire quali sono i miei limiti e cosa fare una volta che li raggiungo e finisco la birra. La prima volta che ho corso dietro a questi ciclisti sono quasi stramazzato una volta giunto a casa. La seconda volta invece è andata meglio e così via.
La cosa invece importante da ricordare quando si intraprende un viaggio in bici è che non ci sono avversari da rincorrere. Questa non è una gara ad inseguimento e non dovete andare il più veloce possibile. Il vostro obiettivo è quello di arrivare ogni volta a fine giornata senza strafare ed essere in grado di ripartire il giorno dopo. Ricordatevi di conservare abbastanza energie per trovare un posto dove dormire e magari dare anche un’occhiata ad i luoghi che vi circondano.
Lanciarsi su una salita con un rapporto duro e 15-20kg di peso nelle sacche è una follia. Tanto dopo quella salita ne troverete un’altra ed un’altra ancora. Inutile sprecare energie. Oltretutto dovrete mantenere sempre una buona lucidità per capire quale è la strada da prendere ed evitare tutti gli ostacoli ed i pericoli.
La cosa più importante della preparazione al viaggio è imparare ad usare i rapporti. In ogni momento la pedalata dovrà essere fluida non forzata. In questo modo il carico muscolare sarà più leggero e terrete se possibile lontani i crampi. Di volta in volta sarà il vostro corpo a dirvi quello che siete o non siete in grado di fare. Basta imparare ad ascoltare.
E’ invece importantissima la regolazione della bicicletta in tutte le sue parti. Il sellino per esempio deve essere regolato in modo da farvi stendere quasi completamente la gamba sfruttando così tutta la potenza. Andate da un ciclista e chiedete a lui di aiutarvi. Stesso discorso per tutte le parti meccaniche che possono fare attrito o che debbano essere sistemate. Inutile fare sforzi in più a causa di una cattiva manutenzione della bici.
Un problema classico in Svezia e nei paesi del nord è di come dormire spendendo poco.
A parte il campeggio(libero/organizzato) e couchsurf la soluzione migliore sono i Vandrahem.
Un Vandrarhem, letteralmente “casa del viandante“, è una sistemazione semplice ed economica molto diffusa in Svezia, fornito di camere private e utilizzata da chiunque, dalle famiglie alle coppie alle comitive… Le camere sono tutte “private”. Ogni ospite o gruppo di ospiti ha la sua camera personale (a prescindere dal numero di letti di cui è fornita). In più c’è sempre a disposizione una cucina completamente attrezzata.
Continua a leggere Post a comment (0)Una nuova avventura che ci riporta alle origini.
Io e la mia compagna abbiamo preso in affitto un terreno di 50 metri quadri da coltivare in modo biologico senza utilizzare alcuna sostanza chimica.
In futuro proveremo anche ad utilizzare tecniche di agricoltura sinergica e biodinamica.
Per il momento consultiamo ancora il calendario di Frate Indovino per capire quando è meglio seminare e trapiantare.
Nella foto il team che si è occupato di rivoltare la terra. Un pool di inesperti scelti a caso tra medici, vagabondi, archeologi e linguisti avventurieri…
Le prime piante sono:
-Bieda Verde a Costa Bianca
-Cicoria Catalogna da Taglio
-Broccolo Siciliano Precoce
-Insalata Catalogna Rossa
-Radicchio di Treviso
-Porro
-Finocchio
-Maggiorana
-Rosmarino
-Ravanello
-Verza Riccia