La situazione economica argentina è molto instabile.
“Il peso argentino è finito sotto pressione negli ultimi mesi in scia ai timori sul possibile default del Paese, che si sono intensificati nelle ultime ore, e la decisione del governo di arginare il deprezzamento del peso argentino con il divieto di cambio ha creato dei mercati paralleli a quelli ufficiali”
fonte: sole 24 ore
Il 31 luglio 2014 c’è stato un nuovo default (vedi articolo sul fatto quotidiano).
Tra l’altro poi c’è stato per lungo tempo un divieto di cambio pesos in dollari per i cittadini argenti.
E’ nato quindi un mercato di cambio parallelo in tutte le città, il Blue Dolar. Molti argentini cercano di cambiare in altre valute perché così avranno soldi da parte in caso di nuove svalutazioni.
Se il cambio ufficiale è fissato a 8.40 pesos per 1 dollaro per le strade si ottengono anche 12 e 13 pesos.
Ovvio che poi per le strade ci sono tutti i rischi del caso tra cui quello di ricevere pesos falsi o anche di essere rapinati. Le notizie dai forum erano inquietanti, ma alla fine si tratta di un’operazione semplice e non abbiamo avuto problemi. E’ una cosa non legale, ma tollerata e fatta alla luce del sole. Fuori dalle banche e nelle vie più commerciali ci sono decine di persone che urlano cambio cambio. Ci si accorda sul prezzo di cambio, si verificano le banconote ed in un minuto si fa l’operazione.
Alcuni cercano di portare le persone a cambiare nella cueva (ufficio/negozio). Noi per sicurezza abbiamo fatto tutto in strada. Tra l’altro spesso lo strillone che sta in strada che urla Cambio Cambio è solo un procacciatore a percentuale che poi ti porta in un negozietto dove cambiare.
Sebbene fossimo andati in Argentina con un po’ di dollari in tasca all’inizio ritiravamo al bancomat o cambiavamo nei posti ufficiali. Con quel cambio però il viaggio era molto costoso ed alla fine siamo stati costretti a prendere il rischio e cambiare per strada. Oltretutto i ritiri dagli ATM vengono molto tassati e ci sono anche massimali di ritiro.
Tra l’altro molti esercizi commerciali accettano anche il pagamento in dollari. Succede pure alla bancarelle per la strada. Il guadagno è sia per il turista sia per il venditore.
Es: cambio ufficiale 1 dollaro = 8.15 pesos, mangi in due persone in una trattoria per 160 pesos, chiedi al proprietario di pagare in dollari e vi accordate per 1 dollaro = 10 pesos. In strada arriveresti anche fino a 11.5/12 ma così non corri alcun rischio di fregature.
Il pasto ti costa così 16 dollari invece di 19.63.
Ok voglio cambiare come faccio ?
- C’è un prezzo di vendita ed un prezzo di acquisto. La situazione cambia rapidamente. Prima di andare a cambiare controllare su internet quanto è il cambio ufficiale illegale… http://www.dolarblue.net Ovvio che si possono cambiare anche altre valute (euro) e che il prezzo di cambia può cambiare in base a dove ci si trova.
- E’ difficile identificare ad occhio le banconote false. La maggior parte delle banconote sono molto rovinate e ci sono poi le nuove stampe di Evita Peron con una carta diversa che complicano tutto. Aiutatevi comunque con il tatto e verificando che i numeri di serie siano diversi.
- Nelle cartolerie vendono delle matite (costo 2/3 euro) che si possono passare sulle banconote per verificare se sono false. Se passando la punta della matita sulla banconota rimane il segno allora la banconota è falsa.
- A Buenos Aires su Calle Florida ci sono gli strilloni. Potete tranquillamente andare nella strada parallela dove invece ci sono gli uffici di cambio.
- Nelle città piccole ci sono meno possibilità di cambio, ma si corrono molti meno rischi di essere fregati.
Sono un grande appassionato della carne panata. Si tratta di un ricordo atavico legato alla mia infanzia con mia madre che me la cucinava. Ho approfondito sempre in tenera età l’argomento nei frequenti viaggi fatti in Germania dove lavorava mio padre.
Viaggiando per conto mio ho approfondito il discorso…
In Germania patria della Viener Schintzel http://www.vagabonding.org/?p=363 ed in tanti altri paesi.
Mai però mi sarei aspettato di scoprire che in pratica il piatto principale argentino è la Milanesa… Altro che Bife de Lomo o Bife de Chorizo, ovunque si vada tra stazioni, chioschetti e mercati si trova la Milanesa…
Nella foto grande una sua variante presa la mercato di Tilcara in cui ci mettevano sopra anche un uovo fritto.
Cercando su Wikipedia poi è interessante vedere la differenza tra la versione italiana e quella spagnola…
Fonte: Wikipedia in spagnolo
La milanesa es un filete fino, normalmente de carne vacuna, pasado por huevo batido y luego por pan rallado, que se cocina frito o (menos comúnmente) al horno. Por extensión, se llama milanesa a cualquier rebanada de un ingrediente rebozado y frito: hay así milanesas de pollo, de pescado, de soja, de berenjena, de mozzarella, etc.
No se conoce el origen de esta receta, aunque hay muchos mitos al respecto. Su nombre español proviene de la ciudad italiana de Milán, y desde fines de siglo XIX ―debido a la gran inmigración italiana que llegó a la Cuenca del Plata― es una comida típica de la cocina argentina, paraguaya, uruguaya y boliviana.
La milanesa puede ser consumida «al plato» (servida en un plato, normalmente con una guarnición como ensalada, puré, o papas fritas) o en sándwich (sándwich de milanesa) en Argentina y Paraguay, “milanesa al pan” en Uruguay). Este sándwich puede llevar sólo milanesa o incluir lechuga, tomate, huevo, jamón o queso, o todos estos ingredientes, en cuyo caso se lo llama “completo”.
Fonte: Wikipedia in italiano
La cotoletta è al centro di una disputa accademica fra la cucina italiana, che appunto la considera milanese, e la cucina austriaca, secondo cui sarebbe solo una versione della Wiener Schnitzel viennese. Forse versioni di schnitzel precedenti a quella milanese esistevano già in Austria, ma infarinate e non impanate: lo suggerirebbero delle note a margine di un rapporto – più leggendario che reale – del maresciallo Josef Radetzky che riportavano di una cotoletta cucinata a Milano che prima era passata nell’uovo e poi fritta nel burro, e che a differenza della viennese era impanata
Onestamente l’Argentina è uno dei posti più semplici dove ho viaggiato.
Tralasciando Buenos Aires che è una grande città, con le sue dinamiche, in tutto il resto del paese non ho mai avuto problemi. In sintesi rispetto agli aspetti fondamentali di ogni viaggio ovvero
- Persone
- Trasporti
- Cose da vedere
- Cibo
- Dormire
- Costo della vita
Persone
Come italiano anzi si trovava sempre gente cordiale che addirittura ti fermava per strada se sentiva che eri italiano. C’erano sempre parenti di origine italiana, e dove non c’era un legame diretto interveniva il calcio oppure il pontefice argentino.
Trasporti
Ci si muove per bus tra una città e l’altra. Non sono economici, ma sono comodi e ce ne sono ogni giorno tanti. Gli unici intoppi ci sono stati nel cercare di passare dall’Argentina al Chile, perchè ci sono meno compagnie che fanno il servizio.
Cose da vedere
C’è tanta tanta natura da vedere. Paesaggi vasti che ti avvolgono e poi c’è il fascino delle culture andine.
Cibo
Cibo molto buono anche se magari c’è troppa carne per i miei gusti. La qualità è ovviamente eccellente.
Poca verdura e tante varietà di patate, zucche etc…
Dormire
C’è ne è per tutti i gusti. Ci sono anche location molti cheap ma un po’ troppo fatiscenti.
Di ostelli se ne trovano tanti. Alcuni sono curatissimi e con tanta atmosfera.
Costo della vita
Sarà l’inflazione argentina, sarà l’italico stipendio che è basso, ma alla fine l’Argentina non è per niente cheap. Confrontando i prezzi con un amico che ci è stato 4 anni fa c’è stato un grosso incremento. Quello che pagavi prima 500 pesos adesso lo paghi 800 e così via…
Tra l’altro c’è un cambio parallelo pesos dollari e pesos euro. Il governo ha bloccato la possibilità di cambio per i cittadini argentini e quindi per strada ottieni cambi molto più favorevoli. Invece del cambio ufficiale 1 dollaro 8 pesos si arriva anche ad 1 dollaro 12 pesos.
Alla fine però è un gran casino…
Il viaggio si è concentrato su Argentina e Chile, con una breve tappa a Montevideo in Uruguay.
Ecco le tappe fatte:
0 – Buenos Aires
1 – Montevideo
2 – Iguazù
3 – Posadas
4 – Corrientes
5 – Salta
6 – Humauaca
7 – Tilcara
8 – Purmamarca
9 – San Pedro de Atacama
10 – La Serena
11 – Valparaiso
12 – Mendoza
13 – San Luis
14 – Buenos Aires
Complice un’offerta della Turkish Airline la prossima missione a spasso prevede un giro in Sud America (principalmente Argentina, con un tocco di Uruguay, una puntata in Brasile, un pizzico di Chile e forse anche una spolverata di Bolivia).
Con un viaggio di solo 30 ore ed un paio di aerei la prima tappa del viaggio sarà Buenos Aires (dopo un comodo scalo ad Istanbul).
Non sono mai stato in Sud America e potrebbe essere un’esperienza interessante. Ho quasi rischiato di arrivare lì in mezzo ai festeggiamenti per una vittoria della Coppa del Mondo, ma la compagine tedesca ha rovinato tutto…
Lungo la strada io e Florence ci fermeremo sicuramente ad Iguazù (foto su google image) sperando di riuscire a dare uno sguardo alle Cascate. Ci sono state alluvioni nelle ultime settimane ed alcune passerelle nel parco delle cascate sono chiuse.
Per il resto piccole tappe e forse anche una puntata rapida al Salar de Uyuni (foto su google image), un altro posticino di quelli spettacolari come pochi.
Un amico viaggiatore mi ha portato dei semi strani… thailandesi..
le scritte sopra le buste erano illeggibili, ma con molta fatica sono riuscito a decodificare che si tratta di Bitter Melon e varianti asiatiche di luffa e cetriolo.
Innanzitutto mi sono dedicato a costruire un sostegno per le piante… mi sono divertito con una struttura fatta di canne e stampelle…
Il clima caldo umido dei mesi di maggio e giugno però ha complicato/migliorato le cose. Le piante si sono confuse ed hanno pensato di essere ancora in Thailandia e quindi hanno cominciato a crescere… crescere… crescere. Ho dovuto aumentare ed aumentare i sostegni
Alla fine ho anche raccolto.. la luffa stranamente marcisce molto rapidamente.
Cetrioli e Bitter Melon invece mi hanno dato varie soddisfazioni
Settembre 2014: le piante continuano a crescere. Dopo essere cresciute in altezza adesso si muovono orizzontalmente. Indicativamente siamo arrivati quasi a 4 metri.
Una gitarella a Parigi a fine maggio. Sto iniziando a conoscere la città più in profondità,
evitando le zone più turistiche e dedicandomi a mercatini e quartieri più popolari.
Ovviamente poi io tifo per i ristorantini di cucina coloniale… alla faccia della Nouvelle Cuisine