Andiamo per piccoli passi.
Il satay è una salsetta fatta di vari ingredienti che fanno leccare i baffi in Asia (principalmente nel sud) tra cui vale la pena di elencare:
arachidi – polpa di tamarindo – zucchero- peperoncini – lemon grass – aglio – cumino – coriandolo – limone
in dosi che variano tra regione e regione.
Normalmente la salsa viene servita insieme a vari piatti di carne tra cui pollo – spiedini di origine ignota etc…
In un angolo sperduto della Malesia pare che si siano inventati una evoluzione di questa salsa. Perché usarla solo come guarnizione quando la si può trasformare in una specie di fonduta di cui godere insieme agli amici.
Si parte da una serie di elementi crudi tra cui spiedini di carne, pesce, tofu ed altro
i vari elementi vengono poi immersi dentro una casseruola alimentata da una bombola del gas e cotti secondo una tabella misteriosa che detta tempi e modalità di cottura (quante volte girare lo spiedino, cosa fare nel caso in cui pezzi di carne affondino nella salsa senza più riemergere)
una volta cotti gli elementi roventi vengono messi nel piatto e mangiati rapidamente in modo che la temperatura del cibo sia da ustione. Notare nella foto i residui si melma salsa rimasti nel piatto.
Il processo continua finché si ha fame e si riesce ad avvicinare le mani al calderone infernale. Ogni tanto passerà una cameriera ad aggiungere salsa allo zuppone ed a controllare che non abbiate fatto cadere l’orologio nel pentolone.
La domanda allora sorge spontanea.
Dove nel mondo si può assaggiare questa squisitezza ?
Ovviamente in Malesia. In particolare a Melaka.
Un paio di avvertenze. Il locale dove sperimenterete questa epifania avrà una temperatura interna di circa 50 gradi(tasso umidità del 99%) anche a causa dell’effetto di riscaldamento per induzione dovuto ad una piastra di metallo che ospita un pentolone.
Sebbene i proprietari abbiano installato dei ventilatori vicino ad ogni tavolo non vi fate trarre in inganno. Non funzionano e quelli che funzionano vi inonderanno dei vapori di ebollizione della salsetta.
I malesiani sudano poco o nulla in confronto a voi. Preparatevi quindi ad uno spettacolo indecente del vostro sudore che si unisce alla salsetta che cuocerà il vostro pasto e quello delle generazione a venire (più quelle pregresse). Quale è il senso di rifare ogni volta il sughetto quando oramai ha raggiunto la giusta consistenza ?
Nella stessa ottica ricordate che gli spiedini si possono mettere a cuocere, ma non i tozzetti di pane per una specie di minestra toscana senza la toscana e con il retrogusto di nocciolina.
Considerate anche la possibilità di portarvi un asciugamano, giusto per evitare l’imbarazzo di dover chiedere la carta igienica per asciugarvi il visto e tutta la vostra superficie corporea sudorante.
Le cameriere rideranno con la mano sulla bocca alla vista di un energumeno messo così in difficoltà da due spiedini caldi.