Sara’ un retaggio dei tempi coloniali, sara’ il mio look trendy anglo sciattone ma qui tutti mi chiamano Sir..in albergo, a ristorante e anche al mercato…
E’ interessante vedere come ci sono due tipi di persone che incontri…quelle per cui non esisti e quelle che vogliono qualcosa da te (normalmente soldi). La prima reazione sembra legata al fatto che qui per strada si incontrano ogni giorno migliaia di persone e quindi gia’ e’ tanto riuscire a ritagliarsi il proprio spazietto in cui respirare…
Il secondo tipo e’ invece sicuramente il + interessante. Per strada ci sono pseudo monaci tibetani che ti offrono la pace…e concordano con te sulla necessita’ dell’amore sulla terra…basta che tu gli dia qualche spiccio.
Ci sono poi le zone + ricche che sono presidiate dagli indiani che ti inseguono per strada per convincerti ad entrare nel loro negozio che vende sempre roba di cashmere e altri abiti di gran lusso…proprio la roba che fa per me…
Ci sono poi i venditori al mercato che ti fiutano a 10 metri di distanza dal loro banco e ti vogliono sempre vendere qualche Budda sorridente in giada o qualunque altra cosa basta che per caso ti finisca sotto gli occhi…mi sa che usano dispositivi di eye tracking di altissimo livello…beati loro. Mi dimenticavo l’ultima tipologia…la + pericolosa ovvero gli sciami di bambini in divisa con i questionari da far riempire agli stranieri..
Mi ricordano un po’ i midgets inglesi ovvero moscerini che ti attaccano a frotte e non riesci mai ad allontanare…
La scena e’ sempre la stessa…ti si avvicinano con un foglietto stampato e leggono + o – in inglese una serie di domande che in iziano sempre con “Excuse me i am a primary school student may i ask you a question ?” Di norma si parlano uno sull’altro e ci sono effetti tipo contro coro…
Le domande sono sempre del tipo da quanto e’ a Hong Kong, cosa hai visto ecc…
La scena e’ in se molto carina e ti fanno molta tenerezza pero’ colpiscono tipo veloci raptor e le classi qui sembrano molto numerose…per cortesia rispondi a tutti ma avanzare verso la tua meta diventa molto difficile…
Alla fine li ho messi un po’ in difficolta’ dando le risposte prima delle domande ma era l’unico modo per farmi largo…
E poi c’e’ il genere caucasico di norma inglesi…ovvero le mosche bianche in mezzo a tanti asiatici. Con loro si puo’ scambiare un sorriso mentre si contratta al mercato o un cenno di rassegnazione quando all’unisono ci si volta di scatto per capire la fonte di un rumore e chiedersi come da persone cosi’ minute possano partire rutti cosi’ tonanti…
Per il resto passeggiare x strada e’ molto diverte se non fosse che continuano a sparirmi le cose dalla tasca dietro dei jeans…fortuna che il passaporto e il portafoglio li tengo davanti… altrimenti chissa’ che casino… consumo in questo modo almeno una mappa al giorno della citta’ e fortuna che sono gratuite