La vita in un ostello e’ uno scambio continuo. Giusto per fare un esempio.
Io in una giornata di vento infame sono andato a spasso nella zona della spiaggia. Con fortuna e auducia ho trovato un baretto da paura gestito da un basco che mi ha poi indicazione di un ristorante assolutamente da provare per mangiare la vera paella alla valenciana. Nel frattempo in ostello ho conosciuto un ragazzo brasiliano che dormiva nella mia camerata. Mi sono ritrovato a cenare con lui nella cucina dell’ostello e poi si è aggiunta una timida coppia spagnola. Il giorno dopo al museo oceanografico ho scorto una nicchia in cui dopo aver fatto carponi un cunicolo si raggiungeva uno spazio spettacolare in cui si era circondati da pesci da pareti in cui nuotavamo pesci da tutte le parti. Lì ho conosciuto, con sottofondo dei Coldplay, due ragazze romane dei castelli. Tornato in ostello ho parlato con due ragazze tedesche che mi hanno prontamente offerto sangrilla e me l’hanno poi regalata visto che partivano il giorno dopo. Tornato dopo la cena regalato la bottiglia alla coppia timida spagnola. Parlando con loro mi hanno dato indicazione delle migliori discoteche di Valencia. Avevo in mente di girare i contatti con le ragazze romane che sembravano pronte alla guerra, ma non si sono fatte vive. Alla coppia però ho girato le indicazioni del ristorante di paella dicendogli di andare a nome di Roman. Per sdebitarsi sono usciti a comprare due cose ed abbiamo poi passato la serata mangiando semi di girasole e bevendo rum…