Le regole sono nate dall’osservazioni di come Ingrid una ragazza olandese conosciuta al festival delle lanterne di Harashiama comunicasse con i locali senza capire niente, ma facendoli contenti. Da quel momento mi e` nata la curiosita` di comunicare con il locali con un vocabolario di circa 10 termini accompagnato al limite da una sbirciata al frasario inglese-giapponese.
Preparazione
Prima di tutto serve una vibrazione della gola come se ci si dovesse scaldare le mani o pulire gli occhiali.
E poi poche parole.
La parola piu` importante il cui effetto e` stato confermato anche da una coppia di ragazzi romani incrociati a kyoto e nara e` Sumimasen..
Sumimasen
Sembra che il popolo giapponese sia stato programmato a rispondere immediatamente al Sumimasen ovvero mi scusi.
Un excuse me inglese servira` solo a farli scappare. Qualunque altro vocabolo o nome li spaventera`. La tecnica e` prenderli alle spalle o mentre sono distratti ed intonare il sumimasen.
Il giapponese radiocomandato a quel punto rispondera` con un bel HAI ovvero si e sara` vostro.
Qualunque domanda gli si faccia da come arrivare ad un luogo a qualche dettaglio di fisica quantistica e lui tentera` di rispondervi ad ogni costo. Eventualmente fermera` altre persone e chiedera` a loro oppure verra` con voi in cerca del luogo.
Tutto per cancellare l`onta di un sumimasen non esaudito….
Arigato ed Domo arigato gozaimasu
Ovvero grazie e molte grazie. I giapponesi sono un popolo molto cortese e che dice grazie per ogni cosa. In pratica ve lo urleranno sempre dietro appena pagate qualcosa uscite da un ristorante o qualunque altra azione per cui valga la pena ringraziare… anche dare la precedenza alle strisce pedonali.
Hai
Ovvero si. da pronunciare ogni qualcosa volta vi spiegano come arrivare da qualche parte. Va usato anche se non si e` capito bene cosa stia dicendo l`interlocutore. Se ripetuto in versione fomentata incoraggera` l`interlocutore e magari potrebbe anche darsi che su 40 parole che dice ci scappi fuori un`indicazione comprensibile.
Biru e Campai
ovvero birra e “alla salute” utilissimi in ogni evento mondano/culinario
Taberu
Utile quando non mangiate da 20 ore, siete sul treno e passa la hostess con il carrellino delle vivande. Bastera` dirgli taberu e magicamente dallo scomparto segreto uscira` fuori anche il menu delle cose da mangiare…. magari un po` rozzo come modo ma funziona…
Oishii
ovvero buono ma riferito alla roba da mangiare. Un paio di oishii ben messi manderanno in brodo di giuggiole il cuoco e magari potrebbe anche scapparci una consumazione gratis di Shochu (superalcolico giapponese)
Manca l’imperdibile: “Scusi, dov’è il bagno?”
Non sapere come chiederlo, soprattutto se in pancia si ha una zuppa a 45 C° e fuori ne fanno -10 C°, potrebbe rappresentare la tua fine …