Cren, Rafano, Wasabi, Horseradish, Barbaforte o Rusticano
March 11, 2008  |  Food & Cook  |  , , , , ,

Ieri notte ho avuto un’epifania…

  • Sarà stato il fatto che non mi sentivo bene ed ho dormito molto sia nel tardo pomeriggio sia la notte (8 ore totali ?).
  • Sarà che qualcuno nel palazzo verso le 23 di sera ha simpaticamente deciso di cucinare con legna bagnata e carbonella intossicandomi (vedi la visione di John Locke in una puntata di Lost)
  • Sarà stata una ricerchina fatta per trovare la radice comune del campionario di prodotti (Cren, Rafano, Wasabi e una salsina ucraina di cren e rapa rossa) utili ad aprire il terzo occhio (chi li ha provati sa che è vero) che tengo sempre in frigo…

Comunque ho ricollegato alcuni puntini riguardo un episodio di qualche anno prima… rafano ovvero una signora filippina in un negozio etnico (il solito call center dove mi intrufolo ad Acilia in cerca di novità gastronomiche) che mi sconsigliava di comprare una specie di patatone oblungo tutto abbozzato. Il classico episodio insomma che dovrebbe sparire rapidamente da una memoria a breve termine come la mia…
Il negozio è gestito da ragazzi del Bangladesh che hanno un po’ di prodotti indiani e vendono anche un po’ di verdura e frutta strana che importano (tipo platano e molto altro).
Io in questi ambienti sono elettrizzato come un gatto al mercato del pesce… acchiappo e provo tutto.
In quel caso avevo in mano il fantomatico patatone cercando di capire cosa farci ed avevo suscitato la curiosità di una massaia filippina. Dopo un conciliabolo bengali-filippino però mi avevano spiegato che la patatona in questione era complicata da gestire per me, troppo piccante e di difficile preparazione.
E mi ero fidato…
Stanotte ho ricollegato i puntini ed adesso so cosa era quer patatone… e non vedo l’ora di andarmelo a comprare… si trattava di una gioiosa radice di rafano
Ma andiamo con ordine e chiariamo qualche concetto.

Cren, Rafano (anche chiamato Barbaforte o Rusticano), Horseradish e Wasabi sono tutti cugini ed in certi casi la stessa cosa infatti:

Il rafano è una pianta erbacea perenne di cui si usa la radice, che viene grattiugiata e preparata in vari modi: da sola, conservata sott’olio o acetohorseradish (preparato in questo modo viene detto anche “cren”) o insieme a salse, senapi, mostarde.
Il rafano italiano è marroncino, quello giapponese, verde brillante e viene tradizionalmente impiegato per accompagnare il sushi. Il rafano è molto piccante e ha proprietà antibatteriche.
La radice cotta e consumata come verdura apporta nell’organismo una discreta quantità di proteine. Inoltre ha buone qualità antiscorbutiche. Come depurativo, anticatarrale e per combattere le bronchiti si può utilizzare l’infuso. Il rafano ha anche proprietà diuretiche che lo rendono prezioso nei casi di gotta.
Fonte:
http://www.giardinaggio.it/orto/singoleorticole/rafano/ramolaccio.asp
http://www.thais.it/botanica/aromatiche/schedeit/sc_0028.htm

Horseradish is botanically-known as Armoracia lapathifolia and A. rusticana, and is believed to be native to Russia or Hungary. It is related to the mustard family, hence its biting flavor and aroma. The “horse” moniker refers to the size of the root as well as its pungency and was used to distinguish it from other radishes.
Fonte:
http://homecooking.about.com/cs/vegetables/a/horseradish.htm

Dopo anni di assaggi ed adesso che so dove comprarlo penso oramai di essere pronto per la fase 2:
Attenzione palati fini perchè il “bollettino per i naviganti della mia cucina” dice che nei prossimi giorni si procederà all’acquisto e a vari tentativi di preparazione..
Si sconsiglia fortemente di avvicinarsi a chi non regge una cucchiata di senape forte …

Nell’attesa ecco qualche ricetta:
Per il cren alla Piemontese.
Lavate la radice di cren o rafano (deve essere molto fresca e tenera) sotto l’acqua corrente, asciugatela bene, quindi raschiatela con il coltello e grattugiatela finemente; mettetela poi in un recipiente e aggiungete 100 gr di pangrattato o mollica di pane, mezzo bicchiere di aceto bianco, un cucchiaio di olio, un cucchiaino di zucchero, un pizzico di sale fino e mescolate bene per amalgamare gli ingredienti: ed eccola pronta.
Se desiderate conservare a lungo la salsa, anche per diverse settimane, dovrete riporla in frigorifero in un contenitore di vetro e ricoprire la sua superficie con un velo d’olio d’oliva. Tenete presente che più passerà il tempo e più il sapore caratteristico che la salsa possedeva appena preparata si attenuerà.

Per il cren alla Trentina.
Bollite in acqua due uova fino a farle diventare sode, poi scolatele e lasciatele raffreddare; quindi sbucciatele e schiacciate i tuorli con una forchetta.
Lavate le radici di cren , raschiatele e poi grattugiatele finemente in un recipiente, dove aggiungerete il pangrattato, i tuorli d’uovo schiacciati, il sale, lo zucchero e l’aceto, e mescolerete fino ad amalgamare bene il tutto.
A questo punto montate leggermente la panna ed incorporartela delicatamente e lentamente al composto fino a che otterrete una salsa densa.

Altre ricette:
http://www.cucinare.meglio.it/radice_di_rafano_-cren-.html
http://homecooking.about.com/library/archive/blhorseradish.htm
http://www.globalgourmet.com/food/egg/egg1296/prephors.html


5 Comments


  1. Il mio Bavaglino da Guerra è pronto!

  2. verrai ricompensato…

  3. Joyce forse rabbrividirebbe per cotanta “epiphany”..massaie filippine, rafani..stai attento che l’intossicazione non abbia intaccato anche l’ultimo neurone attivo (quello a forma di rafano).
    Come sarebbe fatto un bavaglino da guerra?

  4. Un Bavaglino da Guerra ricopre quasi interamente Il Portatore e termina, in fondo, con un raccogli pappa.

    NULLA deve sfuggire all’azione de Il Portatore.

  5. Piacevole lettura ma su una cosa sbagli. Rafano giapponese (wasabia japonica) e rafano nostrano non hanno parentele, pur essendo simili.
    Il ‘wasabi’ fatto con rafano europeo e’ considerato anzi, contraffazione del prodotto originale.

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