Ecco una canzone che stavo cercando da qualche tempo e che ieri mi sono trovato ieri nella posta elettronica, dono inatteso di un’amica conosciuta ballando.
Ogni volta che l’ascolto il pensiero vola immediato alla Mazurka Klandestina…
Prendo in prestito queste parole dal sito http://iovivoiovivro.it/fritto-misto/alberto-damilano-la-mazurka-clandestina.html perché raccontano con espressioni migliori di quelle che potrei trovare io la Mazurka Klandestina
” In particolare, c’è un ballo che sembra non voler più stare negli schemi dati, nelle distanze, nei movimenti: quel ballo è la mazurka.
Di danza in danza, di sera in sera, di gruppo in gruppo e di festa in festa la mazurka cambia, i passi accelerano, i corpi si avvicinano e si toccano, spalla contro spalla, guancia con guancia, fianchi, braccia, gambe. Intensi ma riservati, passionali ma precisi e nel pieno rispetto dello spazio e dell’integrità dell’altro, i ballerini imparano a guidarsi col contatto, col tocco, a occhi chiusi o aperti, seguendo la musica istintivamente, nei vecchi schemi, ma nel nuovo corpo, nel nuovo tempo.
E, sentendosi pionieri, rivoluzionari ma legati ai maestri, la battezzano la mazurka clandestina e decidono che la balleranno solo di nascosto, e di notte, per godersi la festa e per non disturbare e forse per non offendere.
Così la voce si sparge sotterranea. Un tam tam clandestino racconta e chiama a raccolta i ballerini della mazurka clandestina e annuncia il luogo, sempre una piazza, e l’ora del ritrovo, e il nome dei suonatori.
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Dicono che ogni mazurka clandestina sia diversa, più bella, o più brutta, ma unica ogni volta.
Portata dal vento e dai nostri giovani che vanno in Francia, la mazurka clandestina è arrivata anche qui, nella nostra città. Si occupano le piazze, di notte, e si danza. “
Ecco qualche altro video che racconta la Mazurka e la
P.s.
Tranquillizzo chi mi conosce bene. Io, la musica ed il ballo non siamo molto compatibili, ma il mio essere minchione inside mi spinge sempre a mettermi in condizioni ambientali dove posso esprimere la mia inettitudine… in questo caso nelle danze popolari